L’olio ci unisce, come il Natale, appena scivolato.
Il Natale per me è gioia, ed ogni volta che ricevo “un
regalo” provo delle emozioni nuove. Chi mi conosce sa. Quando ricevo in omaggio
oli di qualità, da persone di qualità, per me è il massimo e lo condivido con
chi mi vuole bene. L’olio unisce perché se ne condivide la storia, perché ognuno
è curioso di sentire i profumi ed il sapore di quelle varietà di olive, perché si
genera sorriso e contentezza quando si “strippa”; ovvero si inspira aria
attraverso i denti per ossigenare e sentire le sensazioni positive di un buon
olio extravergine. Indubbiamente - non me ne vogliano gli altri regali - Dalila
e Giuseppe
mi hanno reso felice. Sono sincero. Ho ricevuto in regalo una bella confezione
da tre bottiglie di olio extravergine dell’Oleificio Cooperativo Leverano, direttamente
dalla Puglia.
Quando lo ricevo, l’olio per me è come il genio della
lampada, lo sfrego, riscaldo la bottiglia ed esce fuori con tutti i suoi composti
volatili, i suoi profumi sempre nuovi, come per magia. Dalila
e Giuseppe sono cugini, persone oliocentriche, per le quali nutro stima e
grande affetto, sensibili e attenti.
Nell’olio - più che negli altri prodotti - sento il
sacrificio dell’olivicoltore, perpetrato dalle mille attenzioni nell’allevare
gli alberi e dal timore di ottenere dall’olivagione la giusta qualità e
quantità di olio.
La Puglia, produce olio da migliaia di anni, da quando
Toscana, Liguria, Spagna ed altri paesi
erano privi di ulivi; dove ancora oggi, molti pugliesi, si fermano a
mezzogiorno a bere un cucchiaio di olio tiepido davanti al focolare in segno di
buona salute e propiziazione. L’olio che
mi hanno donato proviene da quella terra, e le sensazioni che provo
degustandolo sono molteplici. Quello che più mi affascina è pensare di poter
gustare lo stesso olio che hanno apprezzato prima i Messapi e poi i Romani,
con le stesse caratteristiche e profumi e soprattutto proveniente dalle stesse
piante. Nessun’altra pianta al mondo può vantare questo primato.