Vergognosa falsificazione del NYT sull'olio extravergine italiano


Riporto la nota stampa congiunta di Assitol e Federolio su quanto è accaduto e sta accedendo nel comparto dell’olio italiano. Intanto ieri alla Camera dei Deputati è stato presentato il libro di Tom Muller, extraverginità, il sublime e scandaloso mondo dell’olio d’oliva, artefice insieme al New York Times del danneggiamento dell’immagine italiana.

È sconcertante che una sede istituzionale come il Parlamento Italiano, per definizione chiamato a fare gli interessi del nostro Paese, venga utilizzato per promuovere - con la partecipazione di Istituzioni e Autorità dello Stato
- il libro di un autore che è stato ispiratore di quel selvaggio attacco arrivato da oltreoceano diretto a gettare discredito sui nostri prodotti, sulle nostre Istituzioni e il Paese in generale.

Il New York Times venisse in Italia


Chi lavora sull’olio, nell’olio, non può e non deve accettare quanto riportato dal New York Times.
Screditare e devastare l’Italia dell’olio senza fare alcuna distinzione è un gesto ignobile, soprattutto se a pubblicare tale notizia solo allo scopo di voler fornire eclatanti informazioni ai propri lettori è un celebre giornale come il New York Times. Succede.
In Italia le frodi ci sono e non le abbiamo mai nascoste, ma è un argomento che interessa tutto il mondo e anche l’America, che peraltro ha Leggi obsolete e molto permissive alle “miscele”…

Una prestigiosa produzione limitata e numerata

A me piace così, che resti in gola, che sia imponente, forte e deciso. Per me l’olio è un alimento di primaria importanza su un piatto, qualsiasi esso sia. Conoscevo già da tempo la varietà Ravece, molto particolare e affascinante, presente soprattutto nei 38 comuni dell’Ufita e della Media Valle del Calore. L’olio generalmente si presenta di colore verde - se giovane - fino a giallo paglierino, di diversa intensità. All’olfatto è fruttato, con piacevoli note erbacee e netti sentori di pomodoro acerbo, percepibili distintamente anche al gusto. All’assaggio è armonico, con intense ma piacevoli ed equilibrate sensazioni di amaro e piccante.

A Napoli, in occasione di Nuovolio 2013, ho assaggiato tanti olii, quasi tutti di grande qualità. Poi, quasi per ultimo, ho assaggiato un olio DOP Irpinia - Colline dell’Ufita, un monovarietale di Ravece, Biologico. Olio extravergine d’oliva Regio: quando ho letto il nome - indubbiamente importante - ho subito pensato a qualcosa di prestigioso, di reale, di sovrano, e mi sono chiesto se in quella bottiglia c’era davvero questa conferma.

Mi rivolgo al produttore

Molti pensano che sia extravergine, ma evidentemente la cultura dell’olio deve cambiare. L’olivicoltore lo pretende che il suo olio sia extravergine, è questo il punto su cui ragionare, pensa che l’olio rientra di diritto nella categoria merceologica solo perché non ha effettuato trattamenti ed ha concimato solo con organico. Sono a dirlo apertamente, che nessuno me ne voglia, anzi, sono aperto e pronto a confrontarmi magari. Lo dico perché con qualunque olivicoltore parlo, il suo olio è il migliore extravergine, non ce ne sono altri, senza fare analisi chimica e organolettica, non serve; poi lo assaggio e mi rendo conto che ha mille difetti. Allora? Mi guardano come a volermi dire: ma cosa stai dicendo! Non ti credo! Tu che ne sai! Il nostro territorio ha enormi potenzialità, ma senza il buonsenso e la voglia di migliorarsi e di aprirsi purtroppo non c’è futuro. Siamo un territorio che vuole l’IGP, mi sono impegnato in prima persona, ma c’è bisogno che tutti percorrano la stessa strada. A Buonolio Salus Festival ne parleremo ampiamente, sarà argomento da affrontare perché dobbiamo calarci nel territorio e tirare fuori  le criticità che ci limitano. Dopodiché dobbiamo lavorare sodo per migliorarci e proporci.

Federico II, idoneità fisiologica all'assaggio degli oli d'oliva



Asso.Frant.O.I. e Sportello Olio organizzano un corso per la determinazione dell'idoneità fisiologica all'assaggio degli oli d'oliva secondo quanto previsto dal dm 1334 del 28/02/2012.

Il corso si svolgerà presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, via Università 100, Portici (NA) nei giorni 20, 21, 22, 27, 28, 29 Gennaio 2014.

Data la disponibilità di posti limitata, saranno accolte le prime 25 richieste di partecipazione. Il costo del corso è 120 euro, ridotto a 80 euro per gli studenti. Le modalità di pagamento saranno comunicate tramite mail di conferma. Agli studenti verrà richiesto di attestare il proprio status.
Potete reperire maggiori informazioni a questo link

Capo panel del corso la Dott.ssa Maria LuisaAmbrosino
Il programma del corso è scaricabile qui
Il modulo di partecipazione è scaricabile qui

Registro Sian per tutti

E’ tutto abbastanza chiaro, la burocrazia incombe ma per chi produce fino a 500 kg di olio da olive all’anno qualche semplificazione c’è. L’Agea ha dettato tempi e modalità delle registrazioni sul portale Sian, con la circolare del 24 Dicembre 2013.
Il servizio di iscrizione al portale dell’olio d’oliva (di qualsiasi categoria) sarà disponibile agli operatori  far data dal 31 Gennaio 2014, pertanto gli stessi saranno obbligati ad iscriversi.
Il registro provvisorio sarà disponibile agli operatori a far data dal 14 Febbraio 2014, per tutti gli operatori, compresi quelli esentati con il Decreto Ministeriale 8077/2009 (olivicoltori e frantoi aziendali).

La Spagna ci insegna

Noi italiani siamo autolesionisti. E ora? Che facciamo: rifiuto e vado avanti? La Spagna oliandola è leader nella produzione di olio di qualità, lo ha detto Wine Spectator, e non so se mi spiego. La rivista Usa più influente al mondo ha delineato uno scenario che noi italiani non avremmo - probabilmente - mai immaginato. Eppure è così, la Spagna trasforma le olive in oro, dopo essere stata maggiore produttore di olio “all’ingrosso” ora propone eccellenti produzioni e oli di alta qualità. 
Un articolo di svariate pagine, illustrazioni e foto da paura, un servizio speciale tutto dedicato all’olio d’oliva, tesoro della Spagna.

L’Italia oliandola invece è ferma, i produttori bloccati, eppure chi ci guida esalta la nostra produzione e la nostra biodiversità. 538 cultivar nel segno del primato?? La Spagna va avanti, ci supera brillantemente mettendo a segno un colpo straordinario. Non sarebbe il momento di fare meno chiacchiere, meno scene e metterci a lavorare sul serio? Smettiamola di crederci superiori, di costruire castelli di sabbia e diamo dimostrazioni. Se ne siamo capaci. I produttori: imparino a fare sistema e la smettano di lamentarsi solo, anche se giustamente.

Perdonatemi lo sfogo, ma non reggo a questa cosa.

Oleocantale, è lui il responsabile


E’ espressione comune, ogni qual volta parlo di olio con amici, consumatori o curiosi mi sento dire che quando l’olio brucia ed è acido non è di qualità.

E’ un alimento fondamentale della dieta mediterranea, l'olio extravergine da olive oltre ad essere l'abbinamento più appropriato per arricchire ed insaporire le pietanze, è un accompagnamento sano e genuino, con un'alta digeribilità, ricco in fibre e vitamina E. Molti consumatori di olio ci tengono particolarmente che l’olio non pizzichi alla gola, non perché non piace, ma perché pensano che sia un difetto del prodotto, che faccia male. Per l’amor di Dio!

La sensazione di pizzichio alla gola che si avverte quando si mangia l'olio extravergine di oliva è sinonimo di qualità e salute. Questa sensazione dipende da una sostanza chiamata oleocantale, una sostanza organica naturale isolata dall’olio extravergine da olive. Più è fresco e meno è alterato, più i pizzicore ed amaro saranno esaltati. Quando si raccolgono olive sane e al giusto grado di maturazione e la molitura avviene entro le dodici ore, l’olio assume questa tipicità, amaro e piccante, segno di salubrità e freschezza. Queste peculiarità garantiscono l’investimento sulla propria salute! In tutti i territori si possono produrre ottimi extravergine, come nel nostro Matese, dove ci sono le condizioni climatiche ed ambientali adatte per produrre un olio extravergine di altissima qualità.


di Vincenzo Nisio - tutti i diritti riservati


Identità e cultura cercasi

Ormai fra gli scaffali è diventato impossibile, vince il grande business, lo scompiglio. Per il consumatore è sempre più difficile capire e orientarsi. Eppure, in Italia, una famiglia consuma mediamente 12-13 litri di olio all’anno, a differenza degli ateniesi - per esempio - che ne consumavano circa 60 litri a testa, utilizzandolo per molteplici esigenze. La réclame - probabilmente - ha avuto un ruolo fondamentale nel dirottare le dinamiche degli acquisti e anche del gusto dei consumatori, che hanno sempre di più trovato l’olio extravergine di proprio gradimento a prezzi sempre minori. Le grosse multinazionali hanno trovato le giuste e accessibili strade e gli strumenti che gli hanno permesso di non preoccuparsi più di tanto della qualità del prodotto ma della quantità. La deodorazione, per esempio, permette di eliminare grossi difetti ad un olio non commestibile, con semplici accorgimenti fisici e meccanici (non chimici, e quindi autorizzati a mantenere sull’etichetta “ottenuti meccanicamente”) ma che non può essere commercializzato come extravergine, a meno che non viene miscelato con una quota percentuale di extravergine. Come si legge anche dal libro “Cibo Criminale”, la maggior parte degli olii in commercio deriva da miscele di oli di provenienza diversa (comunitaria di solito) che con l’aiuto della chimica vengono resi aderenti al gusto del consumatore finale.


Mipaaf - Unaprol, che tipo d'olio sei?

Sarà disponibile dal prossimo 8 Gennaio 2014 in tutta Italia il nuovo concorso Che tipo d’olio sei? Per l’olio italiano quindi, un concorso approvato dal Ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali e bandito dall'Unaprol nell'ambito delle iniziative del piano olivicolo nazionale (PON), che dovrebbe aiutare il consumatore a scoprire qual è la nota dominante e il tipo di olio extra vergine di oliva più vicino al proprio gusto. Ci saranno premi in palio per i vincitori.
Chi vuole partecipare deve collegarsi al sito www.solooliveitaliane.it. Sarà proposto un test ai consumatori che si iscriveranno dopodiché potranno partecipare all'estrazione finale che permetterà di vincere una delle 30 forniture di olio extra vergine di oliva firmate dagli agricoltori italiani a marchio FAI.

Un gioco per portare a casa il vero extravergine di oliva? Sarà.

L'olio non è un condimento

Con quanta attenzione ogni giorno cuochi, massaie, gastronomie e ristoranti, mense scolastiche e ospedaliere utilizzano olio extravergine? Ne consumano ingenti quantità, eppure non lo fanno con la dovuta attenzione, pensando - probabilmente - di utilizzare un semplice condimento. La maggior parte delle persone purtroppo attribuisce all’olio extravergine da olive pochissima importanza e lo utilizza in maniera scontata, come se fosse solo un (quasi) inutile condimento. Ecco perché troppo spesso il consumatore va alla ricerca di olii a basso costo, perché pensa che siano tutti uguali, perché non è cosciente, perché non sa cosa sta mangiando e perché non ha la giusta cultura di prodotto.

L’olio extravergine da olive è un vero e proprio alimento.
Educare, informare e fare cultura di prodotto significa rendere cosciente nel consumo e nella scelta della materia prima il consumatore finale.

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