Conoscete il Caolino? Se ne usa sempre di più e in annate calde come questa è ancora più utile

Sto osservando vari uliveti e con questo caldo, aimè, non possono non soffrire. Spesso si trovano piccole olive avvizzite che si anneriscono e poi cadono. E’ lo stress da caldo che, quest’anno in particolare, sta provocando qualche danno. L’ulivo infatti, è un albero predisposto per sopportare il forte caldo, ma a queste temperature va sotto stress e a risentirne sono anche i frutticini. Una notizia positiva però c’è, ed è la mancanza di presenza della mosca delle olive che viste le alte temperature non dovrebbe creare problemi, almeno fino a quando non si ristabilisce un clima più fresco.

A parte l’irrigazione, che aiuta ad abbassare la temperatura dei tessuti dell’albero grazie all’evapotraspirazione, c’è un prodotto che è ancora poco conosciuto ed è il Caolino. Il suo utilizzo cresce sempre di più e i risultati sono soddisfacenti.

Il caolino è una roccia sedimentaria costituita prevalentemente da caolinite, un minerale silicatico delle argille, ha un aspetto terroso e piuttosto tenero ed è prodotto dall'azione dell'acqua meteorica sul feldspato. E’ utilizzato in numerose attività, dall'edilizia alla produzione di ceramiche e porcellane ma anche in campo medico. Ovviamente, a seconda dell'ambito di operatività, i prodotti commerciali cambiano perché cambiano le proprietà, il grado di purezza ecc. Gli effetti che si ottengono sono fondamentalmente due, e sono tra i più importanti: la protezione dagli attacchi di mosca delle olive perché crea una patina sulla drupa rendendola inospitale per la mosca e la protezione dall’insolazione solare, con aumento della produzione di olive. Il caolino infatti ha un effetto protettivo proprio contro le ondate di calore perché crea una sorta di schermo sulle foglie dell’albero in modo da non permettere l’innalzamento della temperatura dei tessuti rispetto a quella dell’ambiente, aiutando la pianta a non subire shock termici.

E’ stato dimostrato che il caolino ha effetti molto positivi nell’alleviare gli effetti negativi dello stress dovuto alla siccità e al forte caldo. E’ stato altresì dimostrato che l’utilizzo del prodotto aumenta il contenuto di alcune sostanze nell’olio prodotto, come ad esempio il contenuto in clorofilla, in acido oleico ecc.

La cultura dell'olio, al Giffoni Film Festival

Sarò io, domani, l'oleologo al Giffoni Film Festival. Sarò lì in qualità di consulente del Gal Alto Casertano, capofila del progetto Ruralità Mediterranea. Parlerò ovviamente di olio nella solita maniera insolita, chi mi conosce sa che non sono standard e che mi piace comunicare la cultura e la storia, prima di tutto. Gli uliveti, gli olivicoltori, il paesaggio, il passato, il presente, il futuro, l’olio. Con l’olio, soprattutto con quello extravergine di qualità, ci si può divertire con racconti, poesia, storie passate e con un pizzico di fantasie si entra dritti dritti in un mondo completamente sconosciuto.

Con forza, verso l'IGP per l'olio Campano

Ricordate quando ho lanciato l’idea di lavorare per ottenere il riconoscimento IGP per l’Olio Campano? Era la prima edizione del Buonolio Salus Festival (QUI) e ne parlammo ampiamente durante il convegno/dibattito. Mi sono impegnato e con tanta forza sto continuando a lavorare, io ci credo.

Negli anni, si sono succeduti vari tentativi di certificare la produzione olearia, ma i risultati non sono stati positivi e ancora oggi – purtroppo – si stenta a dare valore all’olio campano. Dalle DOP, per esempio, non sono arrivati i risultati attesi, nessun valore aggiunto è arrivato dopo ben venti anni, tranne qualche piccola realtà che di poco si è differenziata.

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