Sette chef per un extravergine fra i migliori al mondo



Non sappiamo se in Italia esiste qualcosa di simile ma il progetto di questi giovani amici è da raccontare e da prendere come esempio per il coraggio e la testardaggine di voler fare a tutti i costi quello che sta nel cuore di ognuno di loro. La dimostrazione effettiva che le cose, quando si vogliono, si possono fare. Eccome!

Siamo stati nel Matese, in questo luogo fantastico dal grande valore ambientale e paesaggistico, incuriositi dalla storia di questa piccola grande realtà: Antico Podere Matesino, un’azienda olivicola formata da sette giovani amici che soltanto due anni fa, nel 2017, hanno deciso di costituire una società e di rendere viva un’idea che avevano da tempo nel cassetto. Sono partiti dal basso, coltivando gli ulivi di famiglia, ma il loro scopo era quello di recuperare gli uliveti del territorio abbandonati, quelli terrazzati che un tempo erano come giardini e che adesso stanno diventando boschi. Ora coltivano e gestiscono circa 9000 alberi, situati fra i comuni di Piedimonte Matese, Gioia Sannitica, San Potito Sannitico, Faicchio, San Salvatore Telesino, Alife, dai quali producono olio extravergine di alta qualità già riconosciuto a livello nazionale ed internazionale.

Hanno in gestione circa 1200 alberi tutti della varietà autoctona del loro territorio, la Tonda del Matese, alla quale tengono particolarmente, situata perlopiù su terreni di montagna, terrazzati e bellissimi ma complicati da coltivare e dove la raccolta può essere solo manuale. Siamo stati con loro a vedere questi giganti del passato, esemplari ultracentenari che hanno visto passare guerre e tempeste restando radicati alla propria terra. Li stanno recuperando, mettendo in evidenza e risalto il paesaggio e producendo un grande olio che vogliono portare ambiziosamente in giro per il mondo.

Ma la vera particolarità, quello che in realtà ci ha spinto fin qui per conoscerli, è che loro hanno tutti già un lavoro: sono chef professionisti nel settore della ristorazione! Meraviglioso: sette giovani amici chef si sono uniti ed hanno formato una impresa agricola, recuperando uliveti abbandonati e producendo da questi un grande olio! Certo – ci racconta Antonio Maio – il lavoro è tanto ma anche la voglia è tanta e noi siamo comunque cresciuti in questo bellissimo luogo dove l’agricoltura è stata sempre presente e alla quale nessuno di noi si è mai sottratto fin da bambino. Le nostre famiglie hanno sempre svolto questa attività e per questo noi non siamo impreparati, sappiamo bene cosa fare e come farlo.

Già dal primo anno, anche grazie all’aiuto di consulenti esperti, hanno raccolto riconoscimenti da tutta l’Italia e perfino due medaglie d’oro al concorso internazionale EVO IOOC che si è tenuto a Paestum. Anche quest’anno, nonostante una campagna molto complicata, sono riusciti a fare bene e infatti sono tanti i premi che stanno raccogliendo: uno degli ultimi riconoscimenti è l’entrata ufficiale fra i migliori oli del mondo nella selezione del concorso IL LEONE D’ORO. Pochi mesi fa il loro extravergine è sbarcato in Giappone, un traguardo inaspettato, un riconoscimento che ha alimentato la loro voglia di continuare a fare sempre meglio. Insomma, abbiamo conosciuto una bellissima realtà, dei ragazzi giovani e soprattutto con una grande umiltà e con un entusiasmo che oggi è difficile trovare.

Loro producono due monovarietali: OSCO, monocultivar Leccio del Corno e IL CORRIDORE, monocultivar di Tonda del Matese (varietà autoctona del loro territorio). Poi hanno un altrettanto eccellente olio: SINFONIA, un blend versatile realizzato con professionalità e maestria.

Ci ha colpito molto il nome che hanno scelto per la Tonda del Matese: IL CORRIDORE, legando profondamente alla loro terra sannita l’olio prodotto. Il “Corridore del Monte Cila”, da qui il nome, è una statuetta rinvenuta casualmente tra la fine del 1927 e l’inizio del 1928 da un agricoltore mentre eseguiva i lavori agricoli nel proprio uliveto ubicato sulle pendici del Monte Cila, poco distante dalla parte alta di Piedimonte Matese. La statuina, databile intorno al 460 a.C., alta poco più di 11 cm, oggi custodita a Piedimonte Matese nel Museo Civico Raffaele Marrocco, raffigura un giovanetto completamente nudo nell’atto di avanzare con il braccio destro sollevato in alto che regge un cinturone. Queste caratteristiche fanno pensare ad un giovane che esulta mostrando il suo trofeo al termine di una gara atletica in segno di ringraziamento agli dei che gli avevano concesso di ottenere un buon risultato.

Vogliamo dare voce a coloro che con impegno e dedizione realizzano sogni, piccole realtà formate da grandi valori umani e da una semplicità fuori dal tempo. Il loro motto è “la forza dell’olio vero è nella sua autenticità”, ed è quella che loro stanno preservando: l’autenticità. E noi gli auguriamo che possano farlo fino in fondo, senza nessuna preclusione.


Soc. agr. Antico Podere Matesino
Via Totari, 54/B - Alife (Ce)
Cell. 320 888 6345



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