Non sappiamo
se in Italia esiste qualcosa di simile ma il progetto di questi giovani amici è
da raccontare e da prendere come esempio per il coraggio e la testardaggine di
voler fare a tutti i costi quello che sta nel cuore di ognuno di loro. La
dimostrazione effettiva che le cose, quando si vogliono, si possono fare.
Eccome!
Hanno in
gestione circa 1200 alberi tutti della varietà autoctona del loro territorio,
la Tonda del Matese, alla quale
tengono particolarmente, situata perlopiù su terreni di montagna, terrazzati e
bellissimi ma complicati da coltivare e dove la raccolta può essere solo
manuale. Siamo stati con loro a vedere questi giganti del passato, esemplari ultracentenari che hanno visto
passare guerre e tempeste restando radicati alla propria terra. Li stanno
recuperando, mettendo in evidenza e risalto il paesaggio e producendo un grande
olio che vogliono portare ambiziosamente in giro per il mondo.
Ma la vera
particolarità, quello che in realtà ci ha spinto fin qui per conoscerli, è che
loro hanno tutti già un lavoro: sono chef professionisti nel settore della ristorazione! Meraviglioso:
sette giovani amici chef si sono uniti ed hanno formato una impresa agricola,
recuperando uliveti abbandonati e producendo da questi un grande olio! Certo –
ci racconta Antonio Maio – il lavoro
è tanto ma anche la voglia è tanta e noi siamo comunque cresciuti in questo
bellissimo luogo dove l’agricoltura è stata sempre presente e alla quale
nessuno di noi si è mai sottratto fin da bambino. Le nostre famiglie hanno
sempre svolto questa attività e per questo noi non siamo impreparati, sappiamo
bene cosa fare e come farlo.
Già dal
primo anno, anche grazie all’aiuto di consulenti esperti, hanno raccolto riconoscimenti da tutta l’Italia
e perfino due medaglie d’oro al concorso
internazionale EVO IOOC che si è tenuto a Paestum. Anche quest’anno,
nonostante una campagna molto complicata, sono riusciti a fare bene e infatti
sono tanti i premi che stanno raccogliendo: uno degli ultimi riconoscimenti è
l’entrata ufficiale fra i migliori oli
del mondo nella selezione del concorso
IL LEONE D’ORO. Pochi mesi fa il loro extravergine è sbarcato in Giappone, un traguardo inaspettato, un riconoscimento
che ha alimentato la loro voglia di continuare a fare sempre meglio. Insomma,
abbiamo conosciuto una bellissima realtà, dei ragazzi giovani e soprattutto con
una grande umiltà e con un entusiasmo che oggi è difficile trovare.
Loro
producono due monovarietali: OSCO, monocultivar Leccio del Corno e IL
CORRIDORE, monocultivar di Tonda del Matese (varietà autoctona del
loro territorio). Poi hanno un altrettanto eccellente olio: SINFONIA, un blend versatile realizzato con professionalità e maestria.
Ci ha
colpito molto il nome che hanno scelto per la Tonda del Matese: IL CORRIDORE,
legando profondamente alla loro terra sannita l’olio prodotto. Il “Corridore
del Monte Cila”, da qui il nome, è una statuetta rinvenuta casualmente tra la fine del 1927 e
l’inizio del 1928 da un agricoltore mentre eseguiva i lavori agricoli nel proprio
uliveto ubicato sulle pendici del Monte Cila, poco distante dalla parte alta di
Piedimonte Matese. La statuina, databile intorno al 460 a.C., alta poco più di
11 cm, oggi custodita a Piedimonte Matese nel Museo Civico Raffaele Marrocco, raffigura
un giovanetto completamente nudo nell’atto di avanzare con il braccio destro
sollevato in alto che regge un cinturone. Queste caratteristiche fanno pensare
ad un giovane che esulta mostrando il suo trofeo al termine di una gara
atletica in segno di ringraziamento agli dei che gli avevano concesso di
ottenere un buon risultato.
Vogliamo
dare voce a coloro che con impegno e dedizione realizzano sogni, piccole realtà
formate da grandi valori umani e da una semplicità fuori dal tempo. Il loro
motto è “la forza dell’olio vero è nella sua autenticità”, ed è quella che
loro stanno preservando: l’autenticità. E noi gli auguriamo che possano farlo
fino in fondo, senza nessuna preclusione.
Soc. agr.
Antico Podere Matesino
Via Totari,
54/B - Alife (Ce)
Cell. 320
888 6345
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