Ho voluto riportare lo
stesso titolo del post pubblicato questa mattina sul blog OLIO OFFICINA del dottor Luigi
Caricato, illustre scrittore, oleologo, giornalista ed autore di diversi volumi
dedicati all'olio extravergine di oliva, nonché ideatore del progetto culturale Olio Officina Food Festival.
L'ho voluto riportare
perché è esattamente la domanda che mi sono posto dopo l'esperienza avuta nel
Salento quest'anno, a seguito di negative esperienze sensoriali avute
nell'assaggio di alcuni oli extravergini. Compresi oli BIO e DOP.
Ho deciso quindi di scrivere
una lettera al dottor Caricato, per rammentare la
mia esperienza ed avere un suo pregevole parere.
Sono felice che il dottor
Caricato abbia perfino pubblicato la mia riflessione, e sono contento che si
attivi un ragionamento sul tema, anche perché la mia indignazione nasce dalla
passione che il sottoscritto nutre per l’olio extravergine – soprattutto per la
meravigliosa terra degli Ulivi quale è la Puglia – e quindi va letta e
accettata come dato reale. Una questione posta per ragionarci su in maniera
seria e pacifica.
Credetemi non è stato
bello per me trovarmi nella “festa dell’olio” ed assaggiare molti oli difettati.
Il dottor Caricato dice
nel post: “da salentino quale sono – anche se ormai vico a Milano da
quasi trent'anni – non mi fa piacere leggere una riflessione così
tranchant, però è giusto anche accogliere le osservazioni, credendo sempre
nella buona fede delle stesse, come appunto io credo, senza avere dubbi a
riguardo.”
Bé, io quello che ho
scritto l’ho scritto di certo in buonissima fede, e sono contento anche che il
dottor Caricato lo abbia afferrato.
Non avrei mai voluto fare
una cattiva riflessione, però non credo sia giusto tralasciare sempre il tema
della qualità degli oli confezionati.
Credo sia importante “non
fare di tutta l’erba un fascio” ma ragionare e confrontarsi in maniera pacifica
e propositiva su questi temi, cercando sempre di migliorare per ottenere gli
eccellenti risultati che questa terra merita.
Il post lo trovate al seguente link:
Di seguito la lettera scritta da me al Dottor Caricato:
Egr. Dott. Caricato,
scrivo per raccontarle cosa mi è successo ieri sera, e lo
faccio anche per dare vita ad uno sfogo che ho dentro perché sono in vacanza
con la famiglia e nessuno capisce di olio, per cui non posso esprimere la mia
indignazione!
Prima però voglio ringraziarla per la sua attività, io La
seguo da tempo con molto rispetto e soprattutto con passione. Sono d’accordo
quando dice che la questione frodi e sofisticazioni è seria e va affrontata in
maniera forte e seria, ma è sicuramente più giusto ragionare su temi più ostici
come sensibilizzare ed educare il consumatore, fare cultura dell’olio in
maniera propositiva ecc.
Insomma sono con Lei.
Io da molti anni seguo aziende olivicole, con grande passione
cerco di portare avanti la cultura dell’olio e di sensibilizzare il
consumatore. Sono un libero professionista, assaggiatore professionista e
grande appassionato di olio, ma non voglio farle credere di essere un luminare
perché assolutamente non lo sono. Anzi, ho tanto tanto tanto ancora da
imparare. Però ci credo.
Ho anche una associazione con la quale organizzo serate di
assaggio, eventi sull’olio, cerco di aiutare gli olivicoltori a produrre un
olio sempre migliore (e ce ne vuole davvero tanta) ecc. Ma non mi dilungo in
queste cose che potrebbero interessarle poco.
Come accennato sono in vacanza in Puglia, precisamente a
Marina di Morciano di Leuca, ed è la mia prima visita in questa zona. Da quando
sono arrivato non ho fatto altro che ammirare e fotografare i maestosi alberi
di olivo, migliaia, uno spettacolo unico! Vedo moltissimi cartelli, sui cigli
delle strade e sui cancelli d’ingresso alle aziende agricole: “vendesi
olio extravergine tracciato/certificato/ garantito/100% italiano…e chi più
ne ha più ne mette! Ma comunque questo lo si potrebbe anche accettare.
Peccato, che facendo sosta in tre aziende agricole per acquistare qualche
bottiglia e dopo una chiacchierata simpatica con i titolari, ho assaggiato
degli oli che probabilmente non erano nemmeno extravergini. Ma comunque ho
acquistato le mie tre bottiglie e quello sto mangiando.
Ieri sera infine sono stato a Presicce, un paesino poco
distante, dove l’associazione “I Colori Dell’Olio ha dato vita alla V edizione
della festa.
Ovviamente, fra le tante attività presenti perché la festa è
stata organizzata molto bene, c’erano anche una decina di stand che esponevano
il loro olio extravergine. Tra cui anche il DOP Terra D’Otranto ed olio
Biologico.
Ovviamente ho assaggiato tutti gli oli pensando di cogliere
tutte le fragranze di questo bel territorio, e invece no! A quel punto, mi
creda dott. Caricato, mi sono indignato. Non è possibile, tutti gli oli
presentavano un difetto, chi più chi meno. E le persone contente acquistavano,
ringraziavano, degustavano…insomma ma Lei mi capisce???
Ora quello che chiedo, a Lei che sicuramente ha molta più
esperienza di me (e consapevole io di non poter e voler giudicare la Puglia
oliandola con quattro oli assaggiati) è questo: è possibile che ci siano così
tante aziende che ancora non hanno capito come fare un extravergine di qualità
oppure sono stato così sfortunato io a trovare tutti oli difettati?
La ringrazio e La saluto Cordialmente.
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