Quest'anno in vacanza ho scelto di leggere questo libro, cose che
fondamentalmente immagini di sapere ma che in realtà non sai per niente. O meglio,
sai così poco di quello che è realmente, che è come se non sapessi nulla.
Io sono sconcertato. Penso che non ci sia più alcun rimedio, se non quello di tornare al dopoguerra, quando ognuno si produceva i pochi viveri nel suo
pezzetto di terra e (forse) sapeva cosa mangiava.
Mi piacerebbe pensare che quello che c’è scritto in questo libro
fosse tutto, che non ci fosse altro da aggiungere, in modo da mettersi l’anima
in pace e dire: ok, questi sono gli errori da correggere? Mettiamoci sotto e
correggiamo tutto! Ma so che non è così. E’ un mondo, quello agroalimentare,
che ormai vive di mafie e corruzioni – fa acqua dappertutto e non troverà mai
fine. Questo è quello che penso.
Cibo Criminale è un libro che tutti devono leggere, per
comprendere che ognuno di noi ha un diritto civico e morale che deve essere
rispettato.
Ognuno di noi ha un’arma, che insieme alla cultura e alla giusta
informazione, è infallibile. E’ l’arma del poter scegliere: cosa mangiare, cosa
bere, quando, perché, come, chi, dove…
Usiamola!
è incredibile quello che sto leggendo.
RispondiEliminasono contento di aver acquistato questo libro interessante.