ITALIA: primo importatore mondiale di olio


Lo denuncia una indagine di Coldiretti, Symbola ed Unaprol nel 2012. L'Italia acquista olio per il 74% dalla Spagna, il 15% dalla Grecia e il 7% dalla Tunisia.
E' molto meno costoso e più redditizio trasformare anzichè raccogliere le olive con passione dagli oliveti e spremerle per ottenere l'extravergine...che pensiamo di acquistare poi nei supermarket!
Dal libro "CIBO CRIMINALE" si legge testualmente: "nel Marzo 2011 la Guardia di Finanza ha sequestrato 53.000 litri di olio proveniente da Valencia con destinazione Puglia, ma i documenti di viaggio testimoniavano un altro percorso: le false fatture che venivano sostituite al momento dello sbarco del prodotto, indicavano olio acquistato da una ditta di Andria e rivenduto a un produttore di Spoleto. Tutto falso, perchè non solo la società pugliese era inesistente, ma l'olio spagnolo lavorato in Umbria veniva rivenduto come made in Italy all'estero".
Ho voluto citare solo questa frase perchè tanto il resto lo sappiamo o lo possiamo facilmente immaginare. 
Trasformazione, deodorazione, manipolazioni varie, profumazioni e miscele. Mangiamo l'olio delle nostre piccole aziende, olivicoltori che ancora con tanta passione e tanto impegno producono le eccellenze dei territori. Extravergini di qualità, che conosciamo da tanto tempo, che garantiscono la qualità di un alimento completo quale  il vero olio extravergine di oliva.

Il paradosso, come sempre, è nelle normative.

L'Unione Europea infatti consente di commercializzare olio con marchi nazionali e con produzioni di origine comunitaria, basta che sia indicato in etichetta la denominazione "olio comunitario".
La UE in poche parole dice che si può commercializzare un bene (molto spesso di bassa qualità) come italiano e lucrare quindi ai danni dei produttori onesti e dei consumatori. Si, perchè immaginate che in Spagna un chilo d'olio di ottima qualità costa solo 50 centesimi e gli importatori italiani lo rivendono cinque o sei volte tanto. Non parliamo della Tunisia, dove per ottenere un chilo d'olio bastano 10 centesimi...

Olio di semi di soia geneticamente modificato, importato dagli USA, trasformato in olio d'oliva con l'aggiunta di qualche goccia di clorofilla per colorarlo e betacarotene per adulterare il sapore. Quanto ce n'è di questo prodotto in giro? Non lo sapremo mai. E allora? E allora torniamo dal nostro olivicoltore, cogliamo l'occasione per visitare l'azienda, per degustare il suo prodotto, per conoscere la storia e la cultura del territorio. Acquisteremo un olio di qualità, sicuro e salutare! Fatto con le olive...

Che ne pensate?

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