E' crisi, non ci sono olive. Una annata unica e difficile

È crisi. Non ci sono dubbi, anche le ultime speranze sono svanite.
La Tonda del Matese, varietà autoctona del territorio matesino, non ha retto al clima balordo di quest'anno, pur essendo una varietà di olive conosciuta per la sua maestosa forza produttiva e per la sua resistenza. Le altre varietà manco a parlarne. Ne avevo già parlato (QUI) perché avevo immaginato che non sarebbe stata una annata ricca, ma i produttori non immaginavano quanto si sta verificando. Gli oliveti sono vuoti, l'aria che si respira è triste, il silente grido di dolore degli ulivi risuona nelle montagne e ritorna come un boomerang nella testa degli agricoltori che già vivono le difficoltà di una crisi economica senza eguali. Guido, presidente della cooperativa olivicola Colline del Matese, ha rammentato di non aver mai vissuto una simile esperienza nei quasi 15 anni di lavoro.

La mosca olearia, a settembre, ha devastato le poche olive rimaste. Si, perché già a luglio ed agosto la mosca olearia aveva danneggiato fortemente gli oliveti e chi non aveva trattato si è visto cadere gran parte della produzione. Il motivo della straordinaria attività della mosca è evidentemente il clima. La qualità - quasi dappertutto - è compromessa, ma non tutto è perduto, è andata così e va preso il meglio che c'è.

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