Ci sono grossi gruppi oleari che
lavorano bene, tuttavia le frodi e gli imbecilli non mancano mai. Questo è
chiaro. In Italia però, primo importatore mondiale di olio, se ne vedono e se
ne sentono di tutti i colori. A volte siamo anche noi a “tirarci la zappa sui
piedi”, a far parlare della nostra nazione in maniera scorretta e a permettere
certi atteggiamenti che mettono solo paura al consumatore e restituiscono una
immagine sporca e surreale dell’olio italiano. Fatevi un giro in internet, si
leggono cose incredibili, tutti
rimettono la propria visione sull’olio, sulle frodi e sulle adulterazioni, sui
prezzi che non devono essere inferiori a 8 euro altrimenti è truffa! Chi sono
costoro? Parlano di olio adulterato come se conoscessero a fondo i particolari,
fanno inchieste facili e surreali.
Tuttavia troviamo in molti
supermercati offerte a basso costo e talvolta sottocosto allo scopo di attirare
l'attenzione del consumatore. Questo, a mio parere, è un male sia per il
messaggio poco chiaro che si da e sia perché viene sotterrata la faccia del
produttore che con pazienza, onestà e perseveranza tiene alta l'immagine del rinomato
Made in Italy nel mondo e sia perché – sinceramente – qualche dubbio sulla
reale qualità mi viene. Dov'è il rispetto per questa gente? Si tutela davvero
il piccolo produttore onesto? Bè, al momento siamo in alto mare ma qualcosa, in
lontananza, si vede.
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