Fidarsi è bene, non fidarsi è peggio. La qualità dell’aria rilevata dalle api

Cara Terra, è questo il nome del progetto che ha previsto il Biomonitoraggio effettuato con le api su tutto il territorio dell’Alto Casertano. Il progetto, finanziato dal GAL (Gruppo di Azione Locale) Alto Casertano tramite la misura 412 “Rete di Sportelli Informativi”, si è rivelato un grande successo, e bisogna pure ammettere che questo GAL ci ha creduto fin dall’inizio. Quando si fanno le cose buone bisogna pure ammetterlo. Tutti gli studi sono stati condotti dall’Università del Molise e dall’Università Federico II di Napoli con la stretta collaborazione degli imprenditori apistici del CoNaProA, un gruppo di apicoltori che amano e rispettano le api che hanno sposato i buoni principi della cooperazione e stanno diventando protagonisti di una bella storia.

L’ape è un insetto fantastico, io personalmente non la conosco molto, ma il coordinatore scientifico del progetto professore Antonio De Cristofaro, docente di allevamento apistico ed entomologia all’Università del Molise, si che la conosce. Lo stesso professore infatti ne ha spiegato le grandi caratteristiche, le api – ad esempio – evidenziano mutamenti morfologici in caso di presenza di sostanze inquinanti, sono quindi reali indicatori di eventuali problemi su un territorio. Quante volte abbiamo sentito che già solo la presenza delle api sul territorio è segno di buona qualità dell’aria? Anche i nostri nonni lo dicevano, è vero, è proprio così. Lo studio si è basato sulla ricerca di una serie di elementi chimici presenti nel miele recuperato dalle 10 stazioni poste sul territorio, da Piedimonte Matese presso l’Istituto Tecnico Agrario a Vairano, da Mignano Montelungo a Galluccio e così via. Zinco, nichel, cadmio, cromo, azoto, fosforo e altri elementi chimici sono stati analizzati, con risultati ben al di sotto delle soglie previste dalle Leggi vigenti. Miele di ottima qualità quindi, possiamo stare tranquilli, l‘Alto Casertano è un territorio sano e anche se lo confrontiamo con altre realtà territoriali ne esce vittorioso. Il professore Emilio Caprio dell’Università di Napoli Federico II ha relazionato sullo studio evidenziando che non ci sono tracce di polveri sottili, solo polveri di ossidi di ferro e carbonato di calcio, legate alla natura calcarea del territorio. Rilevate anche tracce di ossidiana, dovuta forse alla presenza del vulcano di Roccamonfina.

Bene, complimenti agli allevatori di CoNaProA per l’impegno e la buona idea, ricordando che quello conclusosi è il quarto studio al mondo nel quale sono state cercate polveri sottili. Dopo tanti “ascolti” molte persone avevano qualche dubbio sulla salubrità del nostro territorio, questo è un primo dato – positivo – e speriamo possiamo averne sempre di migliori.

Nessun commento:

Posta un commento

IN EVIDENZA

Nasce Antico Podere Matesino, un'azienda giovane al passo coi tempi

È sempre un piacere scrivere di coraggio, di voglia di fare le cose, di non cullarsi sugli allori, di rischiare qualcosa per essere l...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...