Evoluzione 2017, la prima edizione

Un’occasione per raccontare ancora l’Italia dell’olio. Una perseveranza che, occorre prenderne atto, sta portando buoni risultati dopo anni di buio profondo soprattutto riguardo la cultura del prodotto. L’evento Evoluzione, percorsi per l’extravergine di qualità, organizzato da Simona Cognoli, titolare di Oleonauta e La Pecora Nera Editore, ospitato lunedì 11 dicembre nelle sale dell’Hotel Savoy a Roma, ha esaltato gli aspetti peculiari di un prodotto elitario ma disponibile per tutti, ponendo l’attenzione soprattutto sul ruolo che l’olio autentico sta conquistando nelle gastronomie di qualità. Ristoranti, pizzerie, osterie, botteghe, oleoteche, enoteche e così via stanno infatti iniziando a considerare in maniera coincisa e chiara il valore di questo alimento, risvegliando grande attenzione per esso e per la sua applicazione in cucina.

Numeroso anche il selezionato pubblico presente con il quale c’è stato un sano dialogo: si sono incontrati cuochi, assaggiatori, giornalisti e blogger, ristoratori e bottegai stabilendo un confronto costruttivo anche con i 30 produttori presenti insieme ai quali hanno assaggiato gli oli della nuova campagna olearia parlando direttamente con loro. Due le sale dedicate ai banchi di assaggio e ai dialoghi dell’olio, una terza sala dedicata esclusivamente a momenti di grande formazione con alcuni dei maggiori esperti del settore.

Sono stati molti gli stimoli ricevuti da tutti i partecipanti all’evento: dall’inizio della giornata col dialogo condotto da Maurizio Pescari, che ha sottolineato l’importanza di mettere insieme le “teste” di quei produttori di grandi eccellenze e di aprirsi al confronto e al dialogo per migliorare e diventare grandi insieme, ai tanti altri momenti di approfondimento dei diversi aspetti legati all’extravergine di qualità e al suo ruolo in cucina e nella ristorazione con ospiti di rilievo come Miria Catta dell’ARSIAL che ha esaltato quanto di sta realizzando per l’olio di qualità del Lazio e quanto sia importante per il lavoro di valorizzazione e internazionalizzazione, il prof. Maurizio Servili del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Perugia, che ha centrato il suo intervento sulla biodiversità dell’Italia e sulla necessità di impiantare nuovi ulivi con varietà autoctone per essere unici al mondo e la prof.ssa Livia Leoni del Corso di Laurea in Scienze e culture enogastronomiche dell’Università degli Studi Roma Tre. Ottimi e stimolanti gli interventi dei ristoratori Emilio Banchero del ristorante ‘l Bunet di Bergolo in provincia di Cuneo, che ha sottolineato il ruolo della ristorazione come veicolo di cultura e valorizzazione per il consumatore, e Filippo Artioli, titolare della Trattoria di Oscar a Bevagna in provincia di Perugia, che ha evidenziato come l’extravergine di qualità sia un ingrediente capace di finire un piatto completandolo nel suo equilibrio fra dolcezza, sapidità e acidità ed inoltre ha sottolineato che oggi il cuoco ha l’obbligo di formarsi sulla cultura dell’olio concludendo testualmente: “noi chef non possiamo avere le stelle e usare ancora olio di oliva”.

Affollato il seminario dedicato all’Analisi sensoriale dell’olio extravergine a cura di Giulio Scatolini (Capo panel della Guida degli Oli d'Italia del Gambero Rosso) e Indra Galbo (giornalista e vice curatore della Guida Oli d'Italia del Gambero Rosso) come quello dedicato ai territori dell’olio e alla biodiversità condotto da Fausto Borella (ideatore di ExtraLucca e Presidente dell'Accademia Maestrod'Olio), fino al seminario “Dentro una goccia d'olio” diretto e curato da Antonio Giuseppe Lauro (Presidente D-IOOC Best International Olive Oil Contest) per approfondire aspetti qualitativi che influenzano il consumo dell’extravergine e per capire come utilizzarlo consapevolmente in cucina, a crudo e in cottura. Bello anche l’incontro “Come l’olio sulla pizza” con Luciana Squadrilli, giornalista esperta di olio extravergine di oliva e pizza, e Matteo Tambini, docente presso l’Istituto di Istruzione Superiore Bartolomeo Scappi di Castel San Pietro Terme, per imparare a usare e scegliere al meglio l’olio extravergine e i possibili abbinamenti con gli ingredienti delle pizze.

Non sono mancati, com’è giusto che sia, i riconoscimenti ai ristoratori che più di altri prestano attenzione all’extravergine di qualità come le oleoteche, le enoteche, i negozietti tipici e gli shop online. Insomma, premio e plauso a tutti coloro che fanno rete e lavorano in nome dell’olio buono. Una prima edizione che deve essere l’apertura ad un lavoro che dovrà essere svolto anche al di fuori dell’Hotel Savoy per dare continuità all’attività finora portata avanti egregiamente. È la strada giusta, i produttori erano contenti e pieni di entusiasmo che mai deve mancare in un ambiente difficile e autentico come quello dell’olio da olive.

Qualche immagine dell'evento.















































di Vincenzo Nisio - tutti i diritti riservati


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