L'extravergine fa bene, si ma quale?

“Olio extra vergine di oliva De Cecco 100% made in Italy in offerta speciale nei supermercati Coop”. (QUI)

Italiano, appunto, garanzia di qualità. Ma può essere di qualità un olio extra vergine da 3,35 euro? Innanzitutto credo che bisognerebbe stabilire dei parametri chimico-organolettici ben precisi che evidenziassero il livello di qualità di un prodotto,  perché non tutti i prodotti di qualità sono della stessa qualità. Ne ho già parlato, QUI.

E poi chi mi segue sa che non sono assolutamente contrario al prodotto di bassa fascia economica, per me va solo chiarita l’esatta qualità, per rendere consapevole chi acquista di ciò che sta comprando. Se si dice – come tutti dicono e dichiarano – che l’olio extra vergine fa bene alla salute e previene una serie di malattie, si deve anche specificare quale tipologia e quali caratteristiche deve avere un olio extra vergine di oliva per dare quegli effetti benefici di cui tutti parlano al nostro organismo. Ecco, su questo non sono d’accordo, perché quegli effetti benefici si hanno se il prodotto che stiamo consumando possiede determinate caratteristiche chimico-organolettiche con determinati valori. Ad esempio, un olio extra vergine con quantità di biofenoli di 600-700 mg/kg, sarà sicuramente un olio che concorrerà a migliorare il nostro stato di salute, a differenza di un olio che ne contiene la metà o meno. Ok? Ovviamente non sono solo questi i parametri da valutare, ma ho voluto portare un esempio per rendere l’idea, se volete potete approfondire QUI.

Dopotutto, secondo me, per friggere ad esempio, è sicuramente meglio utilizzare l’olio extravergine dal “basso prezzo” che un olio di semi.

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