RAGIONE
N. 4
L'armonico trio degli acidi
grassi in omega
Gli acidi grassi in omega sono acidi grassi insaturi in cui il doppio
legame viene indicato con la posizione in omega, cioè la posizione contando
dalla fine invece che dall'inizio della catena degli atomi di Carbonio. Perché
i nutrizionisti si siano divertiti a invertire il senso della conta degli atomi
di carbonio non lo so. Il fatto è che questo linguaggio è diventato importante
per parlare del valore salutistico degli acidi grassi.
Il primo fatto rilevante è che si è scoperto che due acidi grassi, un
omega-6 e un omega-3 sono indispensabili nella dieta (acidi grassi essenziali)
perché il nostro organismo ne ha bisogno e non è in grado di sintetizzarli per
conto suo. Essi sono:
- l'acido linoleico, detto omega-6 perché possiede un primo doppio legame fra gli atomi di Carbonio omega-6 e omega-7. Ne possiede poi un secondo in posizione identica all'acido oleico, cioè fra gli atomi di Carbonio omega-9 e omega-10.
- l'acido α-linolenico, detto omega-3 perché possiede un primo doppio legame fra gli atomi di Carbonio in omega-3 e omega-4. Ne possiede poi altri due in posizioni identiche a quelli dell'acido linoleico.
Studi ed esperimenti “in vivo” hanno dimostrato che gli omega-3 e gli omega-6 svolgono funzioni protettive nei riguardi delle malattie cardiovascolari. La notizia è diventata talmente popolare che alcune case farmaceutiche hanno trovato un business interessante nella commercializzazione di pillole e pasticche di omega-3.
E l'olio extra-vergine di oliva?
Nessuno ne parla, ma in realtà ha una dotazione
rilevante di omega-3 e di omega-6 e per di più un equilibrio fra questi e
l'acido oleico che viene considerato ottimale dai nutrizionisti. Non c'è dubbio
che acido linoleico e acido α-linolenico siano molto suscettibili
all'ossidazione e questo è il loro tallone di Achille. Se diamo il valore di 1
alla suscettibilità all'ossidazione dell'acido oleico, quella dell'acido
linoleico è 64 e quella dell'acido α-linolenico è 100. Gli acidi grassi essenziali
sono dunque vulnerabilissimi all'ossidazione e, una volta ossidati, perdono la
loro qualità salutistica. Per questo è necessario che nella nostra dieta di
acido α-linolenico ce ne sia poco, di acido linoleico ce ne sia un po' di più e
di acido oleico ce ne sia in abbondanza. Nell'olio extravergine di oliva la
concentrazione di acido α-linolenico varia dallo 0,2 all'1,5%, quella di acido linoleico
varia dal 6 al 15%, mentre di acido oleico ce n'è più del 70% degli acidi
grassi totali. Possiamo concludere che l'olio extra-vergine di oliva non solo è
un'ottima fonte di acidi grassi essenziali, ma anche una fonte in cui gli acidi
grassi in omega sono in un perfetto bilanciamento ai fini della loro stabilità
ed efficacia salutistica.di Claudio Peri - tutti i diritti riservati
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