Non c’è soluzione per i monumenti di Puglia, vince la Xylella fastidiosa

La Corte di giustizia europea ha stabilito che Bruxelles può obbligare gli stati membri ad abbattere le piante potenzialmente infette dal batterio. L’obiettivo è il principio di protezione fitosanitaria, giustificato dal principio di precauzione, e perciò anche quelle non infette qualora si trovino nella prossimità di quelle colpite devo essere rimosse. La scienza infatti non ha dimostrato con certezza che il batterio Xylella fastidiosa sia l’unico legame connesso al disseccamento rapido degli ulivi ma per i principi esposti viene giustificata tale misura preventiva. L’Italia dunque dovrà attivarsi e riprendere il lavoro già iniziato a seguito della direttiva della Commissione dell’anno scorso. Non c’è pace per gli Ulivi e non c’è pace per i tanti olivicoltori pugliesi titolari delle imprese agricole, che al contempo dovranno riorganizzarsi e intraprendere una nuova lotta, forse.


di Vincenzo Nisio - tutti i diritti riservati

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