C'è un nuovo progetto, a visione romantica. Trasformare la passione e le emozioni in opportunità di lavoro è quello che manca in un territorio dalle grandi potenzialità come il nostro Matese. L'olio, le olive, il paesaggio, la storia, possono essere il veicolo per la crescita culturale dell'olivicoltura e degli olivicoltori, rendendo concrete le possibilità di poter viverci con l'olivicoltura attraverso percorsi di conoscenza e valorizzazione non solo del prodotto olive-olio ma anche e soprattutto dell'intero territorio. D'altronde l'olio, qui nel Matese, ha un valore economico e socio-culturale che deve trovare la spinta propulsiva attraverso l'amore e la passione di tutti, a iniziare dai giovani. Oggi più che mai le opportunità sono numerose, bisogna seguire la strada del ritorno, ritornare alle origini, sentire i profumi del passato e reinterpretarli in visioni nuove e moderne. I giovani sono pieni di energie innovative, possono essere competitivi, nel modo di porsi, di comunicare, sanno stare al passo con i tempi e soprattutto hanno il grande compito dell’innovazione del paese Italia.
Sarà obbligatorio tenere il registro telematico con le nuove modalità dal 1° luglio 2015
Si fa riferimento al DM 23
dicembre 2013 ed in particolare all'articolo 5, comma 3, nella nota dell'ICQRF datata
22 ottobre 2014. Il registro provvisorio
è quindi allo stadio finale, aumentano gli adempimenti, aumenta la burocrazia,
sarà obbligatorio quindi tenere
il registro telematico con le nuove modalità dal 1° luglio 2015. E’ disponibile sul portale Sian un ambiente
TEST che ogni
olivicoltore, con le proprie credenziali, potrà consultare ed accedere al nuovo registro telematico al fine di
familiarizzare ed agevolarsi il passaggio dalle attuali modalità di tenuta del
registro. L’ambiente TEST ha il solo scopo di far acquisire conoscenza del
nuovo applicativo e pertanto non ha
valore ufficiale. E’ possibile accedere al nuovo registro e quindi all’ambiente
Test da QUI e poi, effettuato l’accesso bisogna accedere all’area Avvisi e poi Avviso del 3 ottobre 2014.
AAA Cercasi olio extra vergine da olive
È stata una annata terribile, sotto tutti i punti di vista, niente
qualità e niente quantità. Non vi dico quante persone mi stanno contattando per
ricevere informazioni su dove acquistare dell'olio di oliva, tutti alla ricerca
del prezioso liquido. Che bello! Un'emozione, anche perché tutti sono alla
ricerca dell’extra vergine di qualità ed hanno paura di essere frodati, sanno
che la qualità quest’anno è poca. In effetti è così, è come cercare
l’ago nel pagliaio e la cosa più bella è che per la prima volta le persone sono
disposte a pagare qualche euro in più.
Potatura degli olivi, in troppi casi è sconosciuta
Potare in modo incondizionato una pianta di olivo significa non renderla produttiva.
Consentitemi pure di dire liberamente che nella stragrande maggioranza dei casi
si “taglia” e non si “pota” trascurando quanto dice la regola scientifica e
rendendosi disponibili esclusivamente al ridimensionamento della chioma
dell’albero ed alla buona riuscita del lavoro svolto esteticamente. Non sono un
esperto e vi anticipo che sto
organizzando un corso di potatura sul territorio dell’alto casertano proprio
perché ne vedo la forte esigenza, però qualche parola o qualche principio lo
posso esprimere.
Dove sono i giovani?
Non so, forse la mia sfrenata curiosità mi rende iperbolico, eccessivo.
Ieri sono stato ad un incontro divulgativo sul Progetto “VALO-RE: Valorizzazione
dei reflui oleari per la formulazione di alimenti funzionali e per la
produzione di bioenergia” - finanziato a valere sul PSR Regione Campania 2007-2013
Misura 124 (QUI).
Molte le persone presenti, per carità, progetto interessante anche se vanno
approfonditi alcuni aspetti. Ma guardandomi intorno mi accordo che qualcosa
manca, sentivo proprio una mancanza intorno a me e pertanto mi chiedo,
incuriosito da questo strano stato d’animo, cosa fosse quella insistente
deficienza che mi tormentava.
La Legge che introduce il tappo antirabbocco non è una sconfitta dello Stato
Vero è che lo Stato italiano non è stato in grado, fino ad oggi, di
fare controlli sulle ampolle nei ristoranti per estirpare il malcostume del
rabbocco. Detto ciò, credo personalmente che la Legge non sia una sconfitta
dello Stato, anzi, credo che sia un messaggio chiaro per chi fino ad oggi non
ha avuto né senso civico e né rispetto per produttori e consumatori. E’ stato
sfacciato e questa è un’iniezione di trasparenza.
Lo Stato non sarà in grado di fare controlli? Bè, vedremo. Non mettiamo
il carro davanti ai buoi, siamo fiduciosi per una volta. I tempi sono cambiati,
è cambiata l’attenzione all’olio e l’approccio con i grassi, proprio perché abbiamo
fatto cultura di prodotto.
Il tappo anti rabbocco per l'olio extra vergine italiano nei pubblici esercizi è Legge
La Camera dei deputati in
questo pomeriggio del 21 ottobre 2014 ha approvato in via definitiva della
Legge europea 2013 bis. Sul Blog ne abbiamo seguito tutto l'iter, fino ad oggi,
ed ora sono in frantoio con alcuni "piccoli produttori di qualità"
che quasi esultano per la notizia. Le modifiche sono state apportate alla Legge
9/2013, conosciuta anche come Legge Mongiello perché
firmata dalla senatrice Pd Colomba Mongiello
che nel 2013 introdusse nel settore olio d'oliva un pò di trasparenza. Oltre all’indicazione dell’origine in etichetta ed altri piccoli (ma non
irrilevanti) particolari è stato finalmente inserito l’obbligo del tappo anti riempimento o tappo antirabbocco.
Il comma 2 dell’articolo 7
della Legge è sostituito con il presente: “Gli oli di oliva vergini
proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e
di preparazione dei pasti, devono essere presentati in contenitori etichettati
conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura
in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione
sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne
permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato
nell’etichetta.”
Viene modificato anche il comma 3 dell’articolo 7, viene introdotta “l’applicazione al titolare del pubblico esercizio di una sanzione
amministrativa da € 1.000 a € 8.000 e la confisca del prodotto” nel caso in cui la bottiglia sul tavolo sia priva
di tappo antirabbocco.
La Legge andrà in
vigore con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Ricevere un libro, ormai inaspettato
Ricevo di domenica mattina – ieri – da mia sorella, un pacco contenente
due libri. In Chiesa ha incontrato zia Bruna che gli ha consegnato i libri chiedendogli
di consegnarli a me perchè il postino aveva sbagliato persona. Mi chiedo cosa
potessero essere e poi mi accorgo che il mittente è Cosimo Damiano Guarini.
Lo apro e ci sono i due libri: Lovolio
e Lovolio Puglia. Pensavo di averli
perduti tant’è che l’autore me li aveva rispediti nuovamente e invece, a
distanza di qualche settimana, eccoli vivi e vegeti raggiungere la destinazione
ufficiale!
Prima o poi dovrà finire, è solo questione di tempo. La testimonianza di un pastore del Matese in un video di Alessandro Santulli
Sul Matese i pastori sono finiti, ce ne sono ben
pochi, e più andiamo avanti e meno siamo. E' una cosa minima. E' la
testimonianza di Angelantonio
Mallardo, pastore di San Gregorio Matese. QUI il video di Alessandro Santulli
Sono le strutture che mancano dice, un po'
per nostre difficoltà economiche un po' per i troppi vincoli del territorio del
Matese che non ti permettono di realizzare strutture adeguate per gli animali
posseduti dagli allevatori.
Non tutta la Campania è terra dei fuochi
Sono rimasto incuriosito
da questo cartello, esposto in un supermercato Conad a
Caserta. Evidentemente, i consumatori, fanno di tutta l'erba un fascio e non
hanno neanche torto. Hanno paura, paura di consumare i prodotti campani, perché
ne hanno dette di tutti i colori, cose vere, cose false, nella coscienza,
nell'incoscienza. Fino al punto di impaurire anche il più piccolo dei bambini.
E
allora ben venga questo messaggio di Conad, perché è inutile nascondersi dietro
un fine alberello, il problema esiste ed è chiaro, però non è quello che hanno comunicato e fatto credere alla gente. L'attenzione di Conad e la fiducia verso il territorio Campano è altrettanto importante, comunicare anche le eccellenze di questa antica terra è un dovere di tutti. Il migliore olio extra vergine biologico al mondo è Campano, dell'azienda Monte della Torre, di Francolise - provincia di Caserta. Io sono Italiano, Campano, fiero di vivere in una terra fantastica, fra le più belle al mondo in termini di storia, arte, cultura, tradizioni e cibo.
I tre sensi nella valutazione delle caratteristiche sensoriali degli oli extra vergini da olive
Gli organi di senso rappresentano il tramite grazie al quale
l’organismo riceve e traduce informazioni dal mondo esterno. I tre sensi (vista, gusto, olfatto)
funzionano secondo un meccanismo che prevede l’esistenza di uno stimolo il
quale viene captato da cellule specifiche e quindi tradotto in un segnale
elettrico che giunge al cervello dove viene decodificato.
La vista
È un senso molto allenato
(fiducia nelle percezioni) ed è il senso che da un riscontro immediato, stabile,
e non ci affatica affatto. Oltretutto è il senso che ci permette valutazioni a
distanza e di esprimere termini facilmente comunicabili e condivisibili. La
vista ci permette di valutare il colore e la limpidezza, ovvero l’assenza di torbidità. Normalmente
l’olio può assumere colorazioni che vanno dal giallo paglierino al verde, più o
meno intenso, ed il colore è dato da clorofille, feofitine e caroteni (luteina
e ß-carotene) a secondo della loro prevalenza.
Attenzione al processo di estrazione dell’olio e alla conservazione. Il frantoio non va sottovalutato
Le olive sono sane, ottime, ma il risultato finale non è quello che ti
aspettavi. Accade spesso, lo sento dire quotidianamente da olivicoltori che dopo
essere stati in frantoio,
lamentano degli errori in fase di estrazione dell’olio. Bene, bisogna partire
dalle olive e dalla coltivazione. Quando ci si comporta bene dal punto di vista
agronomico, si curano bene le olive e si raccolgono al giusto grado di
maturazione, la quantità di composti fenolici nell’olio è elevata e di
conseguenza l’olio si candida ad avere un valore qualitativo alto.
Nell'oliveto di Giovanni le olive ci sono. Ha inizio l'olivagione
L'annata resta difficile, ma non mancano le sorprese. Sarà una questione di
microclima o una questione di fortuna o ancora merito delle corrette operazioni
colturali e dei trattamenti mirati dell'olivicoltore: non importa, le olive ci
sono e sono sane, pronte per essere raccolte. Nell'oliveto di Giovanni, in
località Santa Lucia a Piedimonte Matese - provincia di Caserta - si celebra il "rito
dell'olivagione", con tutte le sue sfaccettature. L'olio unisce, io lo
dico sempre.
E' crisi, non ci sono olive. Una annata unica e difficile
È crisi. Non ci sono dubbi, anche le ultime speranze sono svanite.
La Tonda del Matese, varietà
autoctona del territorio matesino, non ha retto al clima balordo di quest'anno,
pur essendo una varietà di olive conosciuta per la sua maestosa forza
produttiva e per la sua resistenza. Le altre varietà manco a parlarne. Ne avevo
già parlato (QUI) perché avevo immaginato che non sarebbe
stata una annata ricca, ma i produttori non immaginavano quanto si sta
verificando. Gli oliveti sono vuoti, l'aria che si respira è triste, il silente
grido di dolore degli ulivi risuona nelle montagne e ritorna come un boomerang
nella testa degli agricoltori che già vivono le difficoltà di una crisi
economica senza eguali. Guido, presidente della cooperativa olivicola Colline del Matese, ha rammentato di non aver mai vissuto
una simile esperienza nei quasi 15 anni di lavoro.
La mosca olearia, a settembre, ha devastato le poche olive rimaste. Si,
perché già a luglio ed agosto la mosca olearia aveva danneggiato fortemente gli
oliveti e chi non aveva trattato si è visto cadere gran parte della produzione.
Il motivo della straordinaria attività della mosca è evidentemente il clima. La
qualità - quasi dappertutto - è compromessa, ma non tutto è perduto, è andata
così e va preso il meglio che c'è.
Dall'Università di Pisa un nuovo metodo di estrazione dell'olio
I ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari
e Agro-ambientali dell’Università di Pisa hanno brevettato un nuovo sistema di
estrazione per l’olio da olive. La ricerca, coordinata dal professor Gianpaolo Andrich insieme ai
collaboratori Angela Zinnai, Francesca
Venturi, Chiara Sanmartin, Maria D’Agata e Isabella Taglieri, ha avuto
inizio nell’anno 2008 ed oggi, a distanza di sei anni, si riscontrano particolari
risultati che mi hanno incuriosito e che condivido con voi molto volentieri.
OGM, un lungo e duro dibattito. Ma i consumatori? Di chi si fidano? Tu come la pensi?
E' un vecchio argomento ma attuale, quello degli OGM è un tema caldo che
trova riscontri in diverse menti e con diversi pensieri. La verità ancora non
c'è, perché da un lato c'è la scienza a chiarire che gli Ogm non sono dannosi,
dall'altra ci sono alcune associazioni - come Slow Food - che parlano di poche
garanzie sulla sicurezza per l'uomo e sono contrarie. Dario Bressanini, scienziato, da tempo
si occupa di OGM e ne parla apertamente nel suo ultimo libro "Pane e
Bugie" che consiglio di leggere per avere una visione
più completa dell'argomento e per conoscere la verità.
Perché ne scrivo sul Blog? Perché sono curioso di capire noi
consumatori come la pensiamo, come vediamo gli OGM, se tutti sappiamo che in
realtà già mangiamo cibi derivati da modificazioni genetiche indotte da
radiazioni nucleari.
Da un articolo su Repubblica di Elena
Cattaneo al pensiero di Carlo
Petrini sul portale Slow Food, passando per Coldiretti e Eataly e per
altri migliaia di articoli sugli OGM della serie “chi più ne ha più ne metta”.
Ma qual è la verità nessuno lo ha definito ancora. O forse si sa ma non si
vuole che si sappia?
La nuova olivagione
Si vive di emozioni, la nuova l'olivagione si attende sempre con molti sentimenti. In questo periodo si alternano momenti di gioia e attesa a momenti di grande preoccupazione, è il lavoro di un anno intero e non si può sbagliare, nessun errore è concesso: la scelta del frantoio, il tempo di raccolta, la corsa contro il tempo sperando che nessun evento meteorologico possa arrecare danni o ritardi. Il tempo della raccolta delle olive è comunque diverso, storicamente, lo si attende con gioia nei ricordi del passato, è il tempo che si trascorre anche per godere di momenti conviviali, per intonare una strofa di qualche canto antico insegnato dai nonni. E' qualcosa di magico, di sano, che rimanda alla storia.
Quest'anno, purtroppo, non si prevede una annata ricca in termini quantitativi, la qualità la scopriremo in frantoio. Però non mancano i pronostici dei più saputi olivicoltori, sulla qualità, sui prezzi, sui frantoi buoni e cattivi, su dove si trovano le olive più buone e sane, in quale azienda! Anche questo aspetto è simpatico, va preso con allegria attribuendo la giusta importanza ai concetti espressi.
Quest'anno, al Buonolio Salus Festival, riproporremmo il concorso dedicato agli "olivicoltori per passione". Vedremo quanto olio vergine di oliva hanno prodotto a scapito dell'extra vergine e se ci sono stati miglioramenti rispetto all'anno scorso. Voi non siete curiosi?
Piano Olivicolo Nazionale, urge approvazione. D'altronde l'Italia non può e non deve desistere alla propria storia e alla propria cultura
La redazione di un Piano Olivicolo Nazionale per il rilancio del
settore, ne abbiamo bisogno e l’On. Colomba Mongiello ci sta lavorando in maniera propulsiva
da tempo. A depositare la mozione a Luglio è stata proprio Lei, insieme ad
altri 75 deputati di vari partiti. L’olivicoltura del nostro paese deve consolidare
e svilupparsi, l’Italia è indietro rispetto agli altri e deve mettersi al
passo. La nazione non ha mai avuto un Piano Olivicolo (tranne qualche debole
tentativo). E’ ora di realizzarlo, il MiPAAF s’impegni, non si può e non si
deve desistere alla nostra storia e alla nostra cultura.
Le castagne di Roccamonfina
Colgo l'occasione di
proporvi alcuni scatti dell'amico Alessandro Santulli, belli come sempre e pieni di sensazioni. Siamo a Roccamonfina,
in provincia di Caserta, sulle pendici orientali del Monte Santa Croce. Il
paese si trova all’interno dell’omonimo e antico vulcano e il territorio
circostante è letteralmente coperto da castagneti, perlopiù secolari e
maestosi.
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