E così, sul Blog, parliamo
anche d'altro.
Ci sono persone che
necessitano d'ispirazione, ne hanno bisogno per costruire il proprio modello ed
è un processo a volte molto lungo, soprattutto se si vuole costruire qualcosa
di serio e professionale. Ci vuole tempo soprattutto a trovare la figura
giusta a cui “legarsi”, appoggiarsi, ispirarsi, dalla quale trarre spunto e
che ricalchi in qualche modo ciò che hai nella testa e che vuoi realizzare.
Sinceramente non ci vedo nulla di strano - o di male - in questo. Credo però
che copiare il lavoro altrui sia sleale
e scorretto, soprattutto perché molte volte si lavora duramente per
ottenere un risultato e quindi bisogna avere rispetto. Tuttavia, devo essere
sincero, anche io ho fatto la mia parte, osservando qualche blog o sito per
trovare la giusta ispirazione e iniziare a costruire la mia idea: dopotutto lo
spunto lo prendi sempre da chi è più bravo di te. Non è così, forse?
Qualche
mese fa, uno studente volenteroso di imparare - di nome Enzo - imitò
alcuni articoli per un suo lavoro sull'olivo e sull'olio. Li prese dal blog di Gino.
Gino se ne accorse subito ma non si arrabbiò, anzi, da buon maestro gli
chiese perché aveva deciso di imitarli e non di esprimere un suo pensiero. Enzo
gli rispose che aveva trovato in lui quello che sarebbe voluto diventare
studiando e che semplicemente aveva trovato il suo stile innovativo e nel quale
si identificava. Gino gli disse di metterci anche un po’ d’anima.
Concludo dicendo che ritengo
sia straordinario condividere le idee, è da quelle in circolazione che nascono
i grandi progetti vincenti. Si deve essere felici e sereni quando si “usano” delle
idee per crearne altre, sempre che ci sia rispetto di chi le ha prodotte e non
ce ne si appropri senza dire dove sono state prese.
Caro Vincenzo, purtroppo ci si deve abituare. Internet molto spesso serve a questo, copiare, scopiazzare e cambiare testi di altri. Infondo sono daccordo sul fatto che le idee degli altri possono servire a svilupparne altre nuove, non bisogna essere troppo chiusi.
RispondiEliminaBella la frase di Nikos Kazantzakis!