L'annata resta difficile, ma non mancano le sorprese. Sarà una questione di
microclima o una questione di fortuna o ancora merito delle corrette operazioni
colturali e dei trattamenti mirati dell'olivicoltore: non importa, le olive ci
sono e sono sane, pronte per essere raccolte. Nell'oliveto di Giovanni, in
località Santa Lucia a Piedimonte Matese - provincia di Caserta - si celebra il "rito
dell'olivagione", con tutte le sue sfaccettature. L'olio unisce, io lo
dico sempre.
Emblematica la foto che ritrae i componenti del gruppo, la famiglia, che in
questo periodo si allontana dalla quotidianità per riunirsi in allegria fra i
profumi che gli oliveti regalano, fra il ronzio di mosche, il rumore di qualche
insetto insospettito dalla presenza di tante persone e le storie che si
raccontano mentre si raccoglie, fino al tempo di una foto - a fine giornata - a
riconoscenza della grande fatica e il duro lavoro. Si arriva stanchi,
stanchissimi, ma felici e soddisfatti.
C'è un altro momento, ultimo ma non ultimo, che va ricordato perché parte
integrante, senza del quale non si completerebbe il "rito
dell'olivagione". È il momento conviviale, di competenza della donna, che
lo tratta con grande maestria, senza lasciare nulla al caso. Si svolge
direttamente in campo, a volte ci si organizza con tavoli e sedie altrimenti va
bene a terra, sulla terra. Non dura molto ma rappresenta la centralità
dell'evento della raccolta per la continuazione dei lavori fino a sera.
Eccovi qualche foto.
Bellissime olive. Che varietà sono?
RispondiEliminaQuest'anno sarà l'anno delle frodi, l'Italia non ha olive a parte casi eccezionali come questo. Complimenti
Salve Nicola, la varietà è la Tonda del Matese, autoctona del territorio dell'Alto Casertano e del Matese in particolare. E' un'ottima varietà, indubbio. L'annata resta difficile, per noi e per l'Italia, cosa vuoi che ti dica - anche riguardo alle frodi: speriamo bene!
RispondiElimina