E’ uno dei punti cardine dal quale partire per fornire una corretta
informazione sulla reale qualità di un olio extravergine. Spesso mi chiedono
quale sia la differenza fra gli oli che troviamo sullo scaffale a basso prezzo
e gli oli che invece hanno un prezzo maggiore, a volte addirittura più del
doppio. Negli anni ho acquisito una buona conoscenza del mondo dell’olio,
informandomi, leggendo, partecipando con amore e passione e questo mi ha
portato a rispettare con coscienza il prodotto olio da olive. Dentro ogni
goccia di olio ricavato dalle olive, a prescindere dalla qualità, c’è il lavoro
e il sacrificio dell’olivicoltore. A non considerare questoo aspetto si compie
un grave errore, una grave mancanza.
Oggi invece l’olio è diventato appunto, democratico, disponibile per tutti, per tutte le classi sociali e
addirittura tutti possono consumare quello extravergine di oliva. Vi consiglio
di leggere un libro a tale proposito: Libero Olio in
Libero Stato, di Luigi Caricato.
L’olio è democratico perché accessibile e disponibile per tutti, anche
quello extravergine di oliva, ma vanno fatte le dovute osservazioni. E tutto
sta sul prezzo e sulle caratteristiche nutrizionali ovvero i
benefici che un olio di oliva può trasmettere a chi lo consuma. E’ l’effettiva
qualità dei diversi oli extravergini che troviamo sugli scaffali degli ipermercati,
c’è differenza, è innegabile. L’Università di Napoli ha condotto uno studio il
cui obiettivo era quello di valutare gli extravergini del mercato italiano in
termini di composizione in acidi grassi, composti fenolici, attività
antiossidanti ecc. E’ risultato che i blend industriali (miscele di extravergini
dell’unione europea) erano meno ricchi di composti fenolici e polifenoli e su
32 campioni analizzati solo 3 avevano un contenuto in sostanze fenoliche
superiore a 250 ppm. Si sono differenziati gli extravergini italiani e a
marchio DOP, che avevano un contenuto di composti fenolici e polifenoli molto più
elevato e quindi dal punto di vista nutrizionale più salutari. Questo e non
solo, giustifica in parte anche la differenza di prezzo che spesso ritroviamo
sullo scaffale tra i diversi oli.
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