Riceviamo in questi giorni molte segnalazioni da olivicoltori
preoccupati per il disseccamento di foglie, rami e branche di ulivi. Molti sono
preoccupati a seguito della grave fitopatia che ha colpito gli ulivi del
Salento: la Xylella fastidiosa, anche perché
sembra che nei mesi di ottobre e novembre 2014 sono state importate sul
territorio casertano quintali e quintali di olive dalla Puglia e questo
potrebbe aver favorito l’introduzione del batterio Xylella attraverso insetti
vettori rappresentati principalmente da Cicaline (es. Cicadella viridis e Philaenus spumarius). In realtà, per il
momento non c’è da preoccuparsi ma
certamente è bene tenere a bada gli ulivi perché potenzialmente la Xylella
fastidiosa potrebbe presentarsi.
LA VERTICILLIOSI DELL’OLIVO
Specie quest’anno, si sta diffondendo negli uliveti agevolata dalle
favorevoli condizioni metereologiche. Gli organi di propagazione del
verticillio si possono conservare nei terreni anche per 10-15 anni, soprattutto
in terreni che hanno precedentemente ospitato piante orticole infette. La
penetrazione del fungo all’interno delle piante di olivo avviene in genere
attraverso le radici, a partire da lesioni causate da insetti, nematodi oppure
attrezzi meccanici. La penetrazione può avvenire anche attraverso rami tagliati
con le operazioni di potatura.
Descrizione e sintomi
La malattia determina generalmente il disseccamento di uno o più rami
nella porzione medio alta della chioma. I sintomi si manifestano generalmente nel
mese di Marzo, crescono d’intensità con l’elevarsi della temperatura in aprile
- maggio e si arrestano con le alte temperature estive. La malattia colpisce i
rami a legno e a frutto, i polloni, l’estremità di branche con tutte le
produzioni laterali e su questi organi la prima sintomatologia è avvertibile
sulle foglie dei getti apicali: queste assumono riflessi bronzei, iniziano a
piegarsi a doccia, si disseccano bruscamente in coincidenza di condizioni
termiche favorevoli rimanendo attaccate per molto tempo ai rami colpiti dal
patogeno. In queste fasi di rapido deperimento, se proviamo ad effettuare
delle sezioni trasversali e longitudinali degli organi colpiti notiamo un lieve
imbrunimento dei tessuti legnosi destinati ad intensificarsi fino a raggiungere
la necrosi con il trascorrere del tempo.
Prevenzione e difesa
La lotta contro la verticilliosi è estremamente
difficile sia per la sua capacità di conservarsi a lungo nel terreno, sia per
la facilità di trovarsi ospite nelle diverse piante anche erbacee. Infatti
il Verticillium dahliae è un patogeno
che dimora nel terreno e che risulta in grado di infettare anche ortaggi come il
pomodoro, la melanzana e il peperone. L’eventuale consociazione di tali colture
o la presenza di infestanti soggette agli attacchi del micete può favorire una
più facile diffusione della malattia. Gli accorgimenti che si suggeriscono
per contenere questa malattia sono essenzialmente di tipo preventivo, a partire
dall’acquisto di piantine giovani da vivai affidabili in quanto è risaputo che
la prima causa di infezione è piantare piante già infette. Tuttavia, oggi, sono
state messe a punto profilassi che consentono di curare gli ulivi malati, ma
bisogna considerare che il fungo è presente nel terreno e pertanto la malattia
potrebbe manifestarsi nuovamente – anche dopo qualche anno – a seguito di una
nuova penetrazione del patogeno attraverso le radici degli alberi. Si tratta di
difesa chimica tramite iniezione al tronco di fungicidi con capsule a pressione
o anche con siringhe.
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