Facebook è uno strumento interessante, se usato con criterio si possono
anche affrontare dibattiti stimolanti, allargati ad un pubblico specifico di
settore e con esperienze dirette. E così, mi sono imbattuto in una discussione
che stesso io, in maniera provocatoria, ho acceso sul social. La questione dell’olio
da olive (ma non solo) nelle mense scolastiche. Chi mi segue sa quanto ci tengo
a questo argomento e tante volte ho sollevato la questione, che pare però
davvero ingarbugliata.
Eppure i Comuni, come i genitori, dovrebbero prestare grande attenzione
all’alimentazione dei bambini e invece molto spesso il mondo dell’infanzia è
tenuto poco in considerazione, sia per la poca cultura alimentare e sia per
questioni meramente legate alla “economia” a svantaggio della corretta
alimentazione dei piccoli. Ma i Comuni non hanno fondi e i genitori non voglio spendere
troppo. Si tratterebbe fondamentalmente di supportare anche il lavoro degli
agricoltori e delle produzioni specifiche del territorio, visto che il costo
maggiore sostenuto ad esempio dai Comuni ricadrebbe proprio sul territorio di
appartenenza. Non è pazzia introdurre nelle mense scolastiche, almeno materne
ed elementari, alimenti prodotti in loco, basterebbe un po di sana volontà e di
collaborazione fra le amministrazioni.
In merito a questa faccenda credo manchi cultura sull'olio di oliva in generale, in particolare nella pubblica amministrazione, dove di dovrebbe predisporre bandi dove si obbliga a usare solo olio extravergine di oliva nei condimenti ed eventualmente anche di produzione locale.
RispondiEliminaSi dovrebbero indicare le ditte da cui ci si approvvigiona dell'olio e dei prodotti tipici.
Quando si farà questo salto di qualità? Dovremmo chiederlo ai nostri amministratori comunali.....