In viaggio, curioso, noto sulle montagne impervie alberi di ulivo. Sono
piccole parcelle di terreno difficili da coltivare, difficili da raggiungere, terreni
che dal punto di vista del reddito sarebbero da lasciare incolti. Da quello
paesaggistico invece, sarebbero da valorizzare e (magari) meriterebbero più
attenzione anche dalle Istituzioni. Insomma, lì dove nessuno può arrivare è
posto per gli ulivi, loro non dicono (quasi) mai di no, si adattano a tutto e
non sono neppure molto esigenti! Quale altro albero produttivo permette di
poter utilizzare terreni abbandonati o semplicemente non adatti ad altre
coltivazioni? Nessuno, credo, e oltretutto potrebbe essere una valida
alternativa per gli agricoltori che hanno necessità di riconvertire la
produzione aziendale.
La coltivazione dell'ulivo offre una marea di opportunità che noi,
ahimè, non sappiamo proprio cogliere, soprattutto nei luoghi che si prestano
magnificamente. Non dico che si potrebbe campare di ulivo e olio ma certamente
con la diffusione dell'ulivo si potrebbero avere delle importanti ricadute
anche per quanto riguarda la valorizzazione e la promozione del territorio in
chiave turistica. È risaputo che gli ulivi, insieme ai vigneti, producono un
paesaggio molto apprezzato nell'immaginario turistico, che aumenta la propria
suggestione grazie alla vicinanza delle alte montagne. Pensate ai muretti a
secco abbandonati, a riprenderli e ristrutturarli, sarebbe magnifico poterli
far rivivere.
Infine non tralascio neppure il marketing, avendo la possibilità di
produrre per esempio "l'extravergine di montagna", diverso per caratteristiche
chimico-fisiche rispetto a quello prodotto dalla stessa varietà ma in zone di
pianura o collina. L’olio prodotto in montagna ha, per vari motivi, un accumulo
in sostanze antiossidanti e nutritive superiore e questo potrebbe essere una
leva importante. Esperti del settore dicono che la presenza di queste sostanze
antiossidanti (composti polifenolici) si incrementa in situazioni di stress
dell’albero che avviene proprio nelle zone di maggiore altitudine.
Nessun commento:
Posta un commento