Non posso astenermi dal pensare alla Natura senza
rimandare la mia mente a concetti che sia per formazione culturale che per
istintivo interesse custodisco gelosamente nei miei ricordi. Quel concetto di
leopardiana memoria, infatti, di Natura intesa come “materia incorruttibile ed
eterna, che ha un proprio funzionamento meccanicistico di cui, ovviamente,
l’uomo è costretto a seguire le leggi”, è proprio quello che intendo; e quando l’uomo autonomamente e in maniera
anche subdola e scorretta decide di frenare il corso naturale degli eventi, o
di deviare il loro percorso, ci si deve aspettare un risarcimento danni…la
Natura dà e la Natura toglie, è proprio così, è questa la frase più gettonata e
talvolta retorica, che si sente in maniera ossessiva negli ultimi giorni, da
quando il Sannio, il polmone verde della Campania, è stato messo in ginocchio
da un alluvione spaventoso e violento. La furia dell’acqua che impetuosa e
veemente veniva dall'alto, si scontrava con quella che veniva giù da montagne franate
o saliva su da fiumi colmi e straripanti. Una notte maledetta che ha
trasformato la vita di centinaia di famiglie messe in ginocchio dall'impeto di
una natura “matrigna”, stanca e adirata, che si è scagliata prepotentemente e
senza pietà, contro tutto ciò che l’uomo ha costruito, quasi a voler fare una
prova di forza ed a voler dimostrare sicura vittoria. Perché si sa, la sfida
contro ciò che è incontrollabile è una sfida persa in partenza. Purtroppo a
pagare i danni sono stati imprenditori, che hanno costruito un impero o una
piccola azienda faticosamente, con il lavoro duro di anni ma, soprattutto,
quegli agricoltori ancora in attesa di godere del raccolto derivato dal lavoro
di un anno intero, che hanno visto distrutti i loro vigneti, perdendo così la
possibilità di produrre per i successivi anni. Ma c’è chi ha perso la propria
casa, gli abiti, le foto, bambini che hanno visto trascinare via dall’acqua e
dal fango i loro giochi, i loro libri di favole, i loro ricordi d’infanzia..
di Annalisa Gambuti
È proprio così, la natura da e la natura toglie, come se fosse scontato che prima o poi deve capitare. Nel suo articolo, Annalisa, si sente forte l'appartenenza e il senso dell'amore, quell'amore che serve oggi più che mai per trovare la forza di rialzarsi. E spero che succeda presto, me lo auguro vivamente.
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